Le blason de Boca Le maire actuel: Franco Barbaglia vous souhaite la bienvenue à Boca

Boca


(Novara) del comitato di Pombia
Transcrizione materiale, con rinnovamento tipografico, di un dattiloscritto di autore ignoto (chi trascrive suppone di poter attribuire questo scritto al giornalista Angelo Del Boca familiare)

Boca e le sue origini

Su una ramificazione di colline dalle Alpi Pennine vanno degradando e perdendosi nella pianura novarese, in posizione ridente, per grandiosità di ondulazioni, per amenità di prospetti, per belleza di sinusità, siede BOCA.
Il paese è fiancheggiato da due piccoli torrenti che sgorgano dai colli circostanti : quello che scorre verso sud si chiama Riale e dopo breve corso si unisce all'altro, di nome Strona (voce derivata dal celtico, Stora, cioè fiume, acqua, torrente, o Storen, che significa muoversi con impeto, precipitarsi : vocaboli che mantengono la significazione dell'antica lingua teutone. Il nome è puramente un appellativo generico : infatti vi sono molti torrenti con questo nome), che scende da nord. E' circondato da incantevoli vigneti, ma più in su, oltre i 500 metri, la collina è ancora rivestita da folti boqchi cedui, quasi a completare l'aspetto di un grande giardino che gli fa corona.
Boca è un piccolo comune in territorio novarese, limitato a est dal comune di Cureggio, a sud da Cavallirio, a ovest da Prato Sesia e Grignasco, a nord-ovest da Valduggia e a nord-est da Maggiora.
L'origine di Boca si perde e si confonde con l'origine dei popoli che nei tempi preromanici vivevano nelle regioni attorno a Borgomanero e al Lago d'Orta, costretti ad abitare su palafitte nei piccoli laghi che allora esistevano.
Nell'età posteriore gli eventi di Boca furono comuni a quelli di Cavallirio di Cureggio, che conservano splendide pagine del periodo della dominazione romana e serbano memorie preziose di quell'epoca importante e di quelle immediatamente successive. Da queste memorie si apprende che i numerosi popoli invasori dell'impero romano hanno qui dominato ininterrottamente e che questi luoghi furono spesso campi di battaglia fra le diverse genti che si disputavano il suolo della fertile regione.
Il nome BOCA fa supporre, anche secondo la tradizione locale, che sia derivato da bocca di lago, e - in base a tale ipotesi - da quel lago che, formato dalle acque del Sesia, era situato dove ora è Prato Sesia che in tale località esistesse un lago ne hanno fatto menzione il Fassola nella sua, Storia manoscritta della Valsesia, il Bescape nella sua, Novaria sacra, e il Giudice Ottone nella sua, Storia antica della Valsesia, non concordano però sul modo in cui scomparve questo lago : il Fassola scrive che fu fatto prosciugare dalla regina Corduba, essendovi annegato il figlio ; il Bescape, che si riempi de sé per il rotolamento dei sassi ; il giudice Ottone dice che fu opera dei Romani).
Per questo nelle carte antiche Boca è chiamata in latino Bauca, benché sovente si trovi pure il termine Bochae. Potrebbe anche indicare le, Bocca, della Traversagna, ossia il passaggio dalla valle di Grignasco alla valle dove ora è il Santuario del SS Crocifisso.
Anticamente il paese non era situato regione occupata ora, ma più in alto,verso i colli, nella regione di Vendri o Venero, dove infatti sorge ancora sopra un piccolo colle l'antica chiesa preromanica, accanto alla quale è sorto poi il cimitero di Boca. Allora il paese era costituito tre territori : Boca propriamente detta, Piazo e Muzano. Sucessivamente, essendosi staccata da Muzano una sua piccola frazione, detta Mazoria (l'attuale Maggiora), si andò a poco a poco dimenticando il nome di Muzano e sopravvisse quello di Maggiora. Anche il nome di Piazo (situato dove ora è Boca) fu sostituito più tardi da quello di Boca, essendo gli abitanti di questa frazione emigrati a Piazo (1342)(Casalis, Dizionario geogr.-storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna. De Vit, Memorie storiche di Borgomanero e...suo mandamento, pp.94-95 - Morbio, Saggi,II, p.84).

Un po' di storia.

Il paese è dunque antichissimo e la Corte di Boca è già nominata dal vescovo Adalgiso nell' 840, nelle sue dispozioni testamentarie a favore della Chiesa Maggiore di Novara.
In seguito (1152) Boca fu citata nel diploma dell'Empereur Frédéric 1er Barberousse de Hohenstaufen, col quale donava a Comte Guido II le Grand de Biandrate il comune e il castello. Fu pure citata nel 1196 nel diploma dell'imperatore Enrico VI rilasciato ai conti di Briandate per la stessa donazione (Antiche carte dell'Archivio di S.Maria di Novara).
Il castello di Boca, situato nelle vicinanze di Monte Albano (E' questo il più bel luogo dei dintorni : durante la dominazione spagnola vi fu edificata una bella costruzione con terrazze digradanti, in mezzo a colli coperti di vigneti, su un ridente poggio difeso a nord dai monti. Appartenne ai conti Barbavara ; passò poi alla famiglia Parruconi che vi fece erigere un oratorio dedicata a S.Marco ; passò quindi ai conti Tornielli. Qui si raccoglie il vino migliore della stinguono - nelle giornate limùpide - i laghi d'Orta, del Verbano, di Varese e il tortuoso corso del Sesia, le città di Novara e Milano, e inoltre i colli di Tenda e i monti del genovese), dove ora è il casino di caccia del Col. Zoppis, venne poi distrutto,secondo quanto afferma l'Azario nella sua Cronaca, durante la lotta tra i Torriani e i Visconti, unitamente a quelli di Gattico, Vergano, Marzalesco e Maggiate.
Il primo ad avere la Signoria di Boca fu Lumellogno Ildeprando(Guasco, dizionario feuale degli antichi stati sardi e della Lombardia, Pinerolo 1911), ma poi a suo figlio Riccardo, conte d'Ossola, tale Signoria venne confiscata dall'imperatore Arrigo I. Questa confisca fu confermata dall'imperatore Corrado, che il 10 giugno 1025 dono BOCA al vescovo di Novara, il quale tuttavia non poté entrarne in possesso per l'opposozione di Riccardo II, figlio di Riccardo conte d'Ossola.
In seguito, una sorella di questi sposò Guido I, conte di Pombia, che il 4 luglio 1070 cedette al figlio Alberto di Biandrate la signoria di BOCA. Questa passò poi, fra varie vicende, ai discendenti Gozio, Ottone, Corrado e Opizzone - come risulta da un notaio Bentivoglio - e sucessivamente a brevi Signorie di famiglie di BOCA e dintorni, fra cui quella di Raschenus de Bocca, che fu uno dei firmatari della Convenzione fatta tra i Novaresi e i Conti di Biandrate, nel 1202, Manoscritto e pergamene nell'Archivio di S.Maria a Novara - DE VIT, o.c. p.218).
Il 23 luglio 1402 Giovanni Galeazzo Maria, duca di Milano, infeuda della Signaria di BOCA Francesco Barbavara, conte di Pietre Gemelle, al cui figlio però il duca Filippo Maria lo toglie per infeudarne (15 aprile 1483) Luigi Terzaghi.
Sul principio del secolo XVI fu investito del feudo di BOCA Anchise Visconti d'Aragona, signore di Oleggio Castello e di Castelleto sul Ticino, uomo illustre per valore militare e per il senno rivelato nel maneggio di alti affari. A lui, per la prima volta, gli uomini di Boca fecero giuramento di fedeltà il 24 giugno 1514, rinnvato il 16 maggio,1524, come consta da un istrumento di Andrea Piantanida e come pure da un atto rogato da Cristoforo Ragazzini.
Sul finire dello stesso secolo XVI si trovano qualificati come Consignori di BOCA i Signori Francesco Bernardino e Gio Angelo, fratelli Viscardi. La signoria passa quindi alla Camera di Milano che la vende a Ferdinando Rovida viene creato Marchese di BOCA il 15 settembre 1675, con titolo trasmissibile al primo figlio maschio MANNO, Dizionario feudale degli antichi Stati continentali della monarchia di Savoia, alla voce BOCA).
Con l'abolizione dei feudi, in seguito alla rivoluzione francese, BOCA passa sotto il mandamento di Borgomanero.